Evoco le canzoni
che accompagnano le lunghe schiere di
carovane
alla conquista di uno spazio in bianco,
e un'altra volta tengo in sospeso l'intensità
di ogni vocabolo.
Cammino giorno e notte per un paesaggio
inventato
mentre penso alle ore spiegazzate e buttate
al cestino,
anche alle altre in cui prendevano corpo ed
anima
esseri con cui giocai a forgiare finzioni
verosimili.
Evoco e mi lecco le ferite come un gatto
vecchio
che, altezzoso e superbo, si nega ad assumere
le sconfitte.
Evoco e scrivo con animo di vendetta con gli
artigli di un gatto.
***
Traduzione di Antoni Rovira.
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