Giulia, la piccola
Giulia, la vicina del venticinque s’innamorò di Ramon per come taceva. Questi
silenzi avevano envaghito la ragazza dal primo momento che se n’era accorta.
C’era anche quell’aria enigmatica di fragilità e di malinconia che quel silenzio
dissegnava nel viso di lui. Anzi c’era un quel bagliore febbrile romantico
stampato nei suoi occhi verdi. Dietro quei silenzi lei si rappresentava
nascosto un homo affabile, onesto, colto, brillante, un uomo con una grande
capacità di ascolto e una ricca vita interiore.
Giulia innalzò un
palazzo su questo amore, una dimora dove nutrire la passione e la felicità di
tutti e due. Ma le fondamenta erano tanto sottili come quelle di un castello di carte. E l’alito di vento di un’unica parola fece crollare tutto con grande fracasso.
Ramon giurò di non
parlare mai più perchè lui amava lei più di ogni altra cosa. Non servì a niente, el male era già fatto.
***
(Del llibre El carrer dels Bonsais (Premi Benvingut Oliver de Narrativa, 1999), traductor Pau Marqués)
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