Joan Conflent, un vecchio marinaio
che viveva nel numero trentanove, era convinto che l'opposto alla morte non era
strettamente la vita, ma piuttosto
la memoria. Senza ricordi, senza
l’esercizio de rimembrare il tempo passato, la vita humana diventava identica a
quella che fanno i vegetali.
Di maniera che, come un ginnasta,
curava la sua memoria, alimentandola ed esercitandola costantmente. No viveva
per null'altro.
Un giorno morì, come tutti noi
abbiamo l'abitudine di fare. Il dottore diagnosticò che la morte gli
sopraggiunse come conseguenza di un'emorragia cerebrale. La moglie, Maria Garí,
fu più esplicita:
–È stato un'emorragia di memoria. Io
l'avevo avvertito, ma lui non volle darmi retta.
Tre anni dopo, mentre Maria scopava
sotto uno scaffale, trovò dei pezzetti di un ricordo di suo marito. Era come il
piccolo frammento di un bicchiere di vetro, in cui rimaneva ancora in movimento
una scena della sua gioventù.
***
(Del llibre El carrer dels Bonsais de Manel Alonso i Català (Premi Benvingut Oliver de Narrativa, 1999), traductor Antoni Rovira)
Cap comentari:
Publica un comentari a l'entrada